Da Sarra ancora bordate sulla politica: “Fu Paolo Romeo a volere assessore provinciale Eduardo Lamberti Castronuovo”

lamberticastronuovo600di Claudio Cordova - Capace di portare a frutto le proprie abilità di sotterraneo tessitore, ottenendo ciò che vuole anche senza avere ruoli formali nello scacchiere politico. Così Alberto Sarra tratteggia la figura dell'avvocato ed ex parlamentare, Paolo Romeo, considerato a capo della cupola massonica della 'ndrangheta. Entrambi, Sarra e Romeo, sono imputati nel maxiprocesso "Gotha", che vede alla sbarra proprio la componente occulta della criminalità organizzata.

Da settimane, Sarra sta rendendo il proprio esame davanti al Collegio presieduto da Silvia Capone e, oltre a difendere se stesso, ha più volte lanciato dardi a esponenti di spicco della politica calabrese, su tutti l'ex sindaco di Reggio Calabria ed ex presidente della Giunta Regionale, Giuseppe Scopelliti.

Oggi, però, tocca al medico e imprenditore Eduardo Lamberti Castronuovo.

Rispondendo alle domande del pm Stefano Musolino, Sarra ripercorre trattative e dinamiche che portarono – nel 2011 – alla formazione della Giunta Provinciale di Reggio Calabria, dopo la vittoria elettorale di Giuseppe Raffa, imputato nel procedimento "Gotha" per corruzione. Le manovre sono interne al centrodestra e, in particolare, alla compagine "Sud", promossa a livello nazionale da Gianfranco Miccichè ed Elio Belcastro, ma che in Calabria aveva proprio in Sarra il vertice regionale.

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Ebbene, nonostante questo titolo formale, Sarra sarebbe stato bypassato, per via all'influenza occulta di Romeo.

Nella tornata elettorale, infatti, il movimento "Sud", sebbene fosse, di fatto, una "lista civetta", riesce a eleggere un consigliere provinciale, Raffaele D'Agostino, già vicesindaco di Gioia Tauro. I numeri in Consiglio Provinciale sono risicati, quindi "Sud" è fondamentale: per questo Sarra batte cassa presso Raffa, chiedendo l'ingresso in Giunta proprio di D'Agostino, circostanza che avrebbe fatto entrare in consiglio il primo dei non eletti della lista. "Per noi che eravamo una piccola compagine e avevamo ottenuto un grande risultato era importante avere due esponenti tra Giunta e Consiglio" spiega Sarra.

E tutto sembra andare in quel verso, dato che Sarra fino alla sera prima della presentazione della Giunta, avrebbe ottenuto rassicurazioni da Raffa.

Ma nella partita sarebbe entrato, prepotentemente, proprio l'avvocato Paolo Romeo, tramite l'ex sottosegretario di Stato, Elio Belcastro: "La mattina apprendo dai giornali online che in Giunta sarebbe entrato Eduardo Lamberti Castronuovo". Una manovra a cui Sarra attribuisce una paternità ben precisa: "Fu Paolo Romeo a volere Lamberti assessore provinciale al posto di D'Agostino". Un'affermazione che, peraltro, riscontra ulteriormente l'ormai celeberrima intercettazione agli atti del processo "Gotha" in cui Romeo dice: "Capace che facciamo Edy assessore alla Provincia" (LEGGI QUI).

Sarra, allora si precipita a Palazzo Foti, sede dell'Amministrazione Provinciale, per parlare con Raffa, ma ormai la scelta è fatta: "Ricordo che Lamberti si era presentato con un vestito di lino bianco, faceva solo tenerezza dover eventualmente arrivare a una revoca" racconta Sarra. E così, Eduardo Lamberti Castronuovo, sarebbe diventato assessore provinciale alla Cultura e alla Legalità, per volere di Paolo Romeo, l'uomo già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e considerato l'elemento di congiunzione tra la 'ndrangheta militare e quella organica alla massoneria deviata: "Quindi vinco e cosa ottengo?" si sfoga Sarra in aula, nel tentativo di smentire l'ipotesi accusatoria che lo vorrebbe strumento della componente occulta della 'ndrangheta per infiltrare le istituzioni. L'ex sottosegretario di Stato, incassata la sconfitta sulla Giunta Provinciale, ricorda anche di aver ricevuto la telefonata sfottente del "rivale" Scopelliti e oggi vede anche un disegno dietro quella debacle: "Con quella dinamica si cerca di mettermi all'angolo, in un momento in cui ero in crescita politica, visto il sorprendente risultato di Sud e il mio ruolo di capogruppo in Consiglio Regionale". Insomma, a suo dire, Romeo non lo avrebbe tutelato, ma, anzi, avrebbe favorito il suo reale cavallo di battaglia, Scopelliti: "Quella del 2007 di Lamberti contro Scopelliti era una candidatura a perdere, quindi Lamberti non era inviso a Scopelliti, anzi, se non avesse fatto l'assessore avrebbe avuto la delega comunale sull'attività del Teatro Francesco Cilea".