Strage di Piazza Fontana, il ricordo dell’ANPI di Reggio Calabria

Dodici dicembre 1969: alle ore 16.37, a Milano, una bomba scoppia nella sala della Banca Nazionale dell'Agricoltura.

E' STRAGE (17 i morti, 88 i feriti), è GUERRA, come 25 anni prima, quando a Milano, come in gran parte d'Italia, si sparava, si uccideva, scoppiavano le bombe.
Ma una GUERRA che non solo terrorizza, ma anche disorienta.
Le prime indagini vengono indirizzate, in una prima fase, in direzione di un gruppo di anarchici; l'anarchico Pietro Valpreda, il ferroviere Giuseppe Pinelli, un circolo anarchico.

Giorgio Bocca, il giornalista, scrive per il suo quotidiano, diretto da Italo Pietra, raccontando a tutt'Italia il 12 dicembre di Milano, la strage e l'impegno civile diffuso per comprendere fino in fondo le motivazioni, le finalità e le responsabilità vere.
Responsabilità che i magistrati, i giornalisti e gli storici accerteranno tra mille difficoltà, facendo luce sulle trame nere, di matrice neofascista.

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L'ANPI di Reggio Calabria ricorda la strage di Piazza Fontana ed assume l'impegno di ripercorrere la "lunga notte della Repubblica", attraverso il racconto delle stragi che hanno segnato, con una lunga e terribile scia di sangue, tutta la storia della nostra giovane democrazia, fin dalla sua nascita.

Il racconto delle stragi prenderà le mosse dal primo maggio 1947, dalla strage di Portella della Ginestra, appena 11 mesi dopo la nascita della nostra Repubblica (2 giugno 1946), negli stessi giorni in cui l'Assemblea Costituente intensifica i lavori per consegnare al Parlamento il progetto della nostra Carta Costituzionale.