Coronavirus, Greco (Confindustria Cosenza): “Rischio usura per imprenditori senza liquidità”

"Covid-19, non soltanto è reale ma è altissimo il rischio che la criminalità organizzata possa impadronirsi, nel medio e lungo termine, di una rete imprenditoriale di fatto piegata su stessa, tra le contraddizioni ed i paradossi di una inadeguata risposta delle istituzioni alle gravissime conseguenza economiche della guerra al contagio". A condividere e rilanciare l'allarme usura tra gli effetti perversi dell'emergenza globale in corso, di cui si è fatto ancora una volta interprete il procuratore Nicola Gratteri è, nel corso di un'intervista ad un'agenza di informazione (I&C) Giancarlo Greco, presidente della sezione sanità di Confindustria Cosenza.

"La nostra economia è già disastrata. Erano e restano pochi gli imprenditori capaci di non arrivare a fine mese con oggettive difficoltà. Immaginiamo solo per un momento quanti titolari di aziende senza incassi eppur costretti a sostenere spese e scadenze? Lo Stato – scandisce – deve incaricarsi adesso di arginare il rischio di usura che è sotto gli occhi di tutti.Si rischia altrimenti la distruzione di intere reti e filiere.

Serve – prosegue – liquidità immediata. E per arrivare a questo risultato, di cui si parla molto ma di cui non vi è ancora traccia, le istituzioni pubbliche nazionali e comunitarie devono intervenire sulle banche affinché gli imprenditori possano avere un accesso al credito più facile e meno asfissiante di come è oggi. Perché – spiega – è evidente se le imprese dovessero continuare a trovare ostacoli, il primo interlocutore ad essere consultato per sopperire al gap finanziario sarà il mondo dell'usura, già pronto dietro l'angolo".

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Parlando della capacità di risposta del sistema sanitario calabrese all'emergenza Covid-19 in corso il Presidente Greco coglie l'occasione per dirsi timidamente confortato dei numeri che sta facendo registrare la pandemia alle nostre latitudini.

"Il nostro sistema – dice – può teoricamente gestire questi numeri. Ma – si chiede – stiamo realmente facendo i tamponi? Abbiamo le attrezzature?

Il settore della sanità privata – chiarisce – sta rispondendo alla richiesta ed alla necessità di rafforzare, insieme al pubblico, l'assistenza e la collaborazione in un momento che è per tutti di grandissima difficoltà. Confindustria Cs e Unindustria Calabria hanno messo a disposizione fin da subito tutte le strutture private accreditate della Regione.Ma resta chiaro che la sanità deve essere pubblica per definizione ed il privato deve essere solo da corollario e completamento di ciò che necessita all'utente.

Allo stesso tempo, tuttavia, la sanità pubblica ha il dovere fondamentale di elevare tutti gli standard di assistenza, superando definitivamente l'ipoteca politico-clientelare che ha intorbidito tutto il settore pubblico e che consentito sperperi, voragini di denaro pubblico e scempi come le chiusure degli ospedali di Cariati e di Trebisacce, giusto per citare – conclude Greco – due errori eclatanti che hanno completamente distrutto l'offerta sanitaria sullo jonio cosentino senza".