Vitalizi: abrogata la legge regionale, tra vittimismi e accuse. Pitaro: “Ingannati da un furfantello”

consiglioregionaleaula600Il Consiglio regionale corre ai ripari e cancella la legge sui vitalizi approvata lo scorso 26 maggio, che estendeva l'indennità differita ai consiglieri regionali anche in caso di conclusione anticipata del mandato.

Il provvedimento votato in maniera sbrigativa ("Si illustra da sé") e all'unanimità dall'assemblea calabrese è diventato, nel giro di poche ore, un imbarazzante caso nazionale, tanto da indurre il presidente Domenico Tallini a convocare per la tarda mattinata di oggi (l'inizio della seduta è slittato di alcune ore) una seduta ad hoc, con un solo punto all'ordine del giorno: l'abrogazione della legge regionale n. 5/2020 (rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al d.l. n. 174/2012).

Nel testo precedente "era espressamente previsto – si legge nella relazione illustrativa delle legge abrogativa - che il consigliere regionale la cui elezione veniva annullata non poteva essere ammesso alla contribuzione volontaria per gli anni di esercizio del mandato. Inoltre, l'intervento abrogativo si rende necessario in quanto l'effetto dell'introdotta modifica apportata dalla l.r. 5/2020 porta ad ampliare, se pur di poco, la platea dei potenziali beneficiari dell'indennità a carattere differito e pertanto la disposizione ha un impatto finanziario sulle casse del bilancio regionale che nella legge non è quantificato".

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"Un incidente di percorso che vogliamo lasciarci alle spalle. Questo non sarà il Consiglio regionale dei privilegi" ha commentato il relatore Filippo Mancuso, consigliere regionale leghista.

Durante il dibattito, il consigliere del gruppo Misto, Francesco Pitaro, ha accusato uno degli esponenti della maggioranza, non meglio indicato, di avere architettato il provvedimento: "Ci è stata rifilata una norma diversa da quella proposta in conferenza dei capigruppo, in cui ci è stato detto che si trattava di un adeguamento alla normativa statale" ha spiegato Pitaro. "Siamo stati ingannati. La mano di un furfantello ha elaborato una proposta, non pensando al bene comune. Se fossimo all'interno di un ordine professionale, il furfantello verrebbe radiato. Spetta alla maggioranza individuarlo. Un furfantello ignorante, in quanto questa legge è anche incostituzionale".