Regionali, Lemma (Udc): “Basta con i tatticismi, il centrodestra ha bisogno di ritrovare identità e unità”

«La manifestazione di piazza San Giovanni a Roma serva da spartiacque per il centrodestra calabrese. I leader nazionali hanno dato un segnale preciso: serve un centrodestra unito intorno ai propri valori per porre fine ad una tragica stagione di governo delle sinistre». Mentre si avvicinano rapidamente le scadenze elettorali per il rinnovo del governo regionale e dell'Amministrazione comunale di Reggio Calabria, il Commissario Provinciale dell'Udc Paola Lemma rivolge il proprio appello alla coalizione "per evitare ulteriori e pericolose perdite di tempo".
«Il tempo degli individualismo è finito – dice ancora Paola Lemma – adesso è arrivato il momento di serrare i ranghi e fare anche un passo di lato, se necessario. L'ultima seduta di Consiglio regionale ha offerto uno spettacolo indecoroso che i calabresi non meritano. Da tempo palazzo Campanella non è più in grado di gestire l'ordinario, mentre si accumulano le emergenze da risolvere e quella del Corap è solo l'ultima in ordine cronologico».

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«I partiti del centrodestra calabrese – prosegue la Lemma – hanno adesso il compito di fare uscire la Regione da questa situazione mettendo insieme una coalizione coesa e un programma di governo in grado di fornire una reale prospettiva di sviluppo al nostro territorio. Serve un confronto franco sulle priorità da affrontare, sulle competenze da mettere in campo e sulla visione del futuro che vogliamo dare alla nostra Calabria. L'Udc segue questa strada da tempo con l'obiettivo di fornire ai moderati calabresi una casa sicura in cui ritrovarsi per ripartire, con la convinzione che attorno ai valori, alle tradizioni e alle idee del centrodestra si può tornare a ricostruire anche dalle macerie che il governo Oliverio sta lasciando. Serve però – conclude Paola Lemma – uno scatto d'orgoglio e di generosità per ritrovarsi insieme con l'entusiasmo di sempre e in grado di dimenticare la "politica della poltrona" degli ultimi anni che tanto male ha fatto alla classe dirigente in generale e ai nostri partiti in particolare».