“Almeno due liste” in campo per l’ex capo della Prociv calabrese. “Le Primarie ‘istituzionali’? Una pagliacciata: coi 2 milioni di euro aiutiamo i calabresi più poveri”

tansicarlonuova20setdi Mario Meliadò - Soddisfatto della risposta della cittadinanza di Reggio Calabria e pronto ad affrontare la campagna elettorale: appare così il geologo, ricercatore ed ex capo della Prociv calabrese Carlo Tansi, al cronista che gli rivolge qualche domanda a margine del primo incontro "ufficiale" nel lungo – ma neanche poi tanto – cammino che porterà alle prossime Regionali.

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Tansi, s'è messo in gioco ormai da un po', a. Quante liste riuscirà a comporre, per la sua mini-coalizione?

«Almeno due liste molto forti. Poi, visto che abbiamo iniziato ad aprire ai Comitati, che si possono liberamente realizzare a cura di chiunque lo desideri attraverso il nostro sito web ufficiale, ci sono adesso tante realtà e pure tante singole persone che si sono avvicinate al nostro progetto: parliamo anche di dirigenti di alcuni ospedali, magari tra quelli messi da parte da certi sistemi di potere, professionisti, imprenditori che tramite gruppi o adesioni singole desiderano darci una mano e dare ulteriore forza al nostro cammino».

Visto che Carlo Tansi non è un "vecchio marpione" della politique politiciénne, sùbito due domande strettamente politiche. La prima: sono state indette le Primarie "istituzionali", però lei a farle non ci pensa neanche... Corretto?

«Ma certo, ovviamente non posso farle. Non posso partecipare a una farsa, che per di più costerebbe 2 milioni di euro di soldi pubblici, per partecipare al "nulla"... Ci sono tante persone che vivono in povertà: prendiamo questi soldi e, attraverso adeguati strumenti amministrativi, spendiamoli per concedere a questi calabresi un supporto economico. E non per questa pagliacciata».

S'è letto e sentito tante volte ormai, Tansi "esecra" i protagonisti della vecchia politica: ...o no?, visto che ce n'è qualcuno persino tra i suoi supporter? Alcuni li abbiamo citati in un altro pezzo, lei stesso è stato nominato alla guida della Protezione civile in Calabria dal Governatore uscente Mario Oliverio...

«A puntellare il mio progetto c'è una miriade persone di varia estrazione e tante ideologie diverse. Se i pronostici venissero rispettati, a questa tornata elettorale dovrebbe vincere il centrodestra, ed ecco perché "si vedono meno" contributi da una parte politica che fatalmente tende a "salire sul carro" dell'ipotetico vincitore. Se andiamo appresso all'ideologia, facciamo solo confusione... Con Oliverio poi fin dal 2008 abbiamo allestito un rapporto di collaborazione istituzionale con un Piano di previsione e prevenzione dei rischi per la Provincia di Cosenza particolarmente apprezzato; in più, è vero che tecnicamente mi ha nominato Mario Oliverio a capo della Prociv calabrese, ma solo in sèguito a un bando e a fronte di un curriculum liberamente consultabile da cui si può facilmente evincere che, se nel 2015 sono stato designato io, qualche merito in realtà ce l'ho: oltre cento pubblicazioni scientifiche in gran parte internazionali, responsabile di progetti di ricerca su scala internazionale, docente all'Unical di Arcavacata per 13 anni... Insomma sì, mi è stata data opportunità, ma alla base credo ci fosse qualche elemento di meritocrazia».

...E poi?

«E poi, aggiungo che comunque in vari àmbiti ideologici ci siano parecchi elementi interessanti. Troppo spesso il "mantello" dell'ideologia viene maldestramente usato per coprire, oscurare ciò che nulla c'entra col bene comune che sempre andrebbe perseguito... Invece, una storica esponente di quella che era Alleanza nazionale, cioè l'ex vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia Angela Napoli, ha realizzato progetti assai interessanti per la nostra terra; la Legge urbanistica è stata scritta e il Qtr avviato quando Michelangelo Tripodi era assessore regionale all'Urbanistica di Agazio Loiero... Al di là dei colori politici ci sono persone da rottam... ehm no dài, questo termine non ha portato molto bene in politica a chi l'ha usato, diciamo da cacciare a calci nel sedere perché non valgono niente o a volte perché sono dei "mazzettari", e io ne ho anche conosciuti in Protezione civile, poi però ce ne sono anche tante altre che di Destra, Sinistra o centro incarnano puntelli preziosi da cui ripartire. Inclusi tanti funzionari e dirigenti della cosa pubblica da valorizzare».

Proprio in queste prime settimane di suo impegno diretto, su scala nazionale in politica è accaduto di tutto. E quest'alleanza Pd-Cinquestelle in teoria potrebbe portare frutti interessanti anche per Carlo Tansi: dopotutto lei è un "civico" e il M5S, cui potrebbe spettare la designazione del candidato Presidente se arriverà un accordo nazionale coi dèm in questo senso, ha modificato il proprio Statuto legittimando possibili intese con movimenti territoriali ed espressioni di realtà civiche...

«Mah, in realtà la prima cosa che debbono fare i calabresi è scegliere. Non tra vari partiti, ma se continuare a votare per il Partito Unico che c'è in Calabria, il "partito della torta" come da sempre lo chiamo io, oppure puntare su chi vuole cambiare veramente. Magari non Tansi, magari scegliendo qualcuno più bravo di me, eh: ma cambiare, cambiare radicalmente con questo sistema vergognoso è fondamentale scegliendo tutto ciò che non è conforme a questo "monocolore". E stavolta sulla torta c'è un altro strato di crema, quella leghista che vorrebbero infilare in Calabria... e non solo. Bisogna contrastare questo tentativo: io mi sono proposto già da tempo con un programma preciso, tutti coloro che vogliono agire muovendosi su questo solco e con questo spirito sono ben accetti. Il discrimine rimane la volontà di realizzare questo programma».

Resta un'incognita: può farcela un candidato "movimentista" senza radicamento territorial-partitico?

«Il nostro percorso ha gambe forti, sebbene dalle caratteristiche nuove: i social, per esempio. Noi stiamo andando benissimo sui social network, che peraltro sono un fondamentale presidio di libertà: non dimentichiamo che per decenni, fino a pochissimi anni fa, l'intero sistema dell'informazione in Italia e dunque anche in Calabria era in mano a pochissimi gruppi, con pochissime testate giornalistiche che di fatto monopolizzavano l'informazione, ora chiunque può aprire una pagina Facebook senza costi proibitivi a impedirglielo, al netto delle fake news da cui ovviamente bisogna guardarsi... E allora voglio precisare il nostro rapporto con gli apporti esterni. Chiunque si muova nel solo del nostro programma e di questo spirito qui, può collaborare con noi e partecipare alla realizzazione delle nostre liste elettorali: però, se mi rifilano una sòla... è chiaro che noi non siamo stupidi. Se tra i candidati tenteranno di piazzare l'amico, il nipote, l'amante di questo o di quest'altra, noi alla fine le liste non le controfirmeremo, non le sottoscriveremo».

D'accordo, ma un "secondo scenario migliore" rispetto alla vittoria di Carlo Tansi? Oppure, un possibile trionfo da scongiurare in ogni caso?

«Ciò che conta veramente, guardando al nostro impegno fondamentale, è impedire che possa vincere una volta ancòra il "partito della torta". Se il centrodestra candiderà certe persone..., si tratterà d'esponenti politici che stanno lì da 40 anni. Un "bis" di Mario Oliverio? Ma assolutamente no, sarebbe una iattura e va evitato... che si capisse, lo davo per scontato. Le indagini che l'hanno interessato, al di là di ogni profilo di concreta sua responsabilità penale, ci hanno restituito un'immagine inquietante: Oliverio era circondato da persone che l'hanno soggiogato. E ne hanno determinato molte azioni, creando un sistema nefasto che forse ha anche portato alla mia esclusione dai vertici della Protezione civile. Quindi, anche se spaventa che a quel "partito della torta" nel centrodestra possa essere aggiunta una cremina dal sapore oscuro come la Lega, l'alternativa per salvare la Calabria non può essere lui: Mario Oliverio, assolutamente no. Anzi: rispetto a come lo ricordavo da presidente dell'Amministrazione provinciale di Cosenza, portando l'Ente un anno a vincere l'Oscar della Pubblica amministrazione e un altro anno a piazzarsi al secondo posto, sono rimasto molto deluso dal modo di Oliverio di gestire la Regione».