Ventimiglia, la diocesi: “Inchino? Pronti a provvedimenti”

Madonna Polsi Ventimiglia ansa"Se emergeranno comportamenti non opportuni o peggio degli abusi della liturgia avvenuti all'insaputa di chi celebrava, si adotteranno gli opportuni provvedimenti canonici perche' sia sempre piu' chiaro il senso spirituale e pastorale di questa celebrazione, in netta contrapposizione a ogni forma di strumentalizzazione". Così la Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, in una nota con cui interviene dopo il caso del presunto 'inchino' davanti a Carmelo Palamara, sabato scorso, durante la processione della Madonna di Polsi a Ventimiglia Alta (Leggi qui la notizia). "La festa nasce – aggiunte in una nota la Diocesi – dalla richiesta di un gruppo di fedeli che desiderano mantenere il legame spirituale con la pieta' popolare della propria terra d'origine. Infatti una folta comunita' di immigrati calabresi da decenni e' presente nella citta' di confine e in tutta la diocesi. L'organizzazione di questo appuntamento di preghiera nasce dall'attenzione pastorale della Chiesa locale che ha una vocazione particolare all'accoglienza, all'educazione e all'integrazione. Nel corso di quest'anno e' stata donata e posizionata nella chiesa da cui e' partita la processione l'effige della Madonna di Polsi, con il beneplacito della soprintendenza ai beni culturali e della commissione diocesana d'arte sacra: da allora si celebra questa festa. L'anno scorso la diocesi aveva gia' ribadito che si trattava della festa della Madonna e non della 'ndrangheta e si erano riproposte le medesime disposizioni della diocesi di Locri-Gerace in merito a questa celebrazione. Se da una parte non si puo' negare un atto devozionale e di pieta' popolare, dall'altro la diocesi vigila e segue con attenzione che nessuna norma liturgica o canonica sia violata. Se vi sono stati abusi da parte dei partecipanti o organizzatori, cosa che ferirebbe gravemente la comunita' cristiana e la fede, l'indagine dei carabinieri che e' stata aperta non potra' che far luce su quanto accaduto". Foto Ansa

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